Scala pentatonica | Che cos’è
La scala pentatonica è una scala molto diffusa tra i chitarristi e più in generale fra tutti i musicisti.
Quando ci si avvicina al mondo dell’improvvisazione, infatti, ogni musicista, soprattutto i chitarristi, inizia ad improvvisare proprio con la scala pentatonica.
Come si costruisce una scala pentatonica?
Per capire come costruire una scala pentatonica partiamo dalla scala di Do maggiore, la scala che tutti conosciamo composta dalla successione Do – Re – Mi – Fa – Sol – La – Si e la ripetizione del Do.
Se hai bisogno di chiarimenti sulle scale, puoi leggere questo articolo per approfondire la conoscenza di base delle scale maggiori e minori e dei trucchi per individuarle subito.
Torniamo quindi alla costruzione della scala pentatonica.
Partendo dalla scala di Do maggiore, sappiamo che ogni scala maggiore ha una scala relativa minore che possiamo ottenere a partire dal sesto grado.
In questo caso è La minore e la scala ottenuta prende il nome di scala minore naturale.
Ora, nella scala maggiore e nella scala minore naturale ci sono due note che producono una tensione maggiore rispetto alle altre. Sono in altre parole più dissonanti delle altre.
Queste note sono il quarto e il settimo grado nella scala maggiore e il secondo e il sesto grado nella scala minore.
Tra l’altro, l’intervallo che formano queste due note è un intervallo di tritono. Di fatto tre toni che equivalgono ad una quarta aumentata o una quinta diminuita ed è un intervallo molto dissonante.
Se noi andiamo a togliere le note che creano il tritono, otteniamo due scale di cinque note, della scala maggiore abbiamo la pentatonica maggiore e dalla scala minore la pentatonica minore.
Possiamo quindi considerare la pentatonica come un sottoinsieme della scala diatonica maggiore e minore.
Scala pentatonica maggiore e scala pentatonica minore
Il discorso della relativa minore di cui parliamo nelle scale abitaulmente utilizzate vale anche per le pentatoniche. Quindi la pentatonica maggiore di Do ha come relativa minore la pentatonica minore di La.
L’utilizzo delle scale pentatoniche
Quando si parla di pentatoniche, tra i chitarristi generalmente si intende la pentatonica minore che è sempre la più gettonata. Quando si parla di pentatonica maggiore, quindi si specifica solitamente che ci si riferisce a tale scala.
Nella prassi esecutiva, volendo quindi intendere tutto dal punto di vista della pentatonica minore ogni volta che ci serve una pentatonica maggiore possiamo pensare alla pentatonica minore un tono e mezzo sotto alla tonica della pentatonica maggiore che ci serve. Ad esempio, la pentatonica maggiore di Re equivale a alla pentatonica minore di Si che è posta un tono e mezzo sotto.
Infatti praticamente non c’è chitarrista che non inizia improvvisare con questa scala, la ragione di questa naturalità della pentatonica sta nel fatto che è una scala che abbiamo un po’ nei geni perché da secoli la musica ne ha fatto uso.
Scala pentatonica | Come suonarla con la chitarra
Scala pentatonica maggiore
Scala pentatonica di Do Maggiore
Scala pentatonica minore
Scala pentatonica di La minore
Partendo dal Primo Grado Partendo dal Secondo Grado Partendo dal Terzo Grado Partendo dal Quarto Grado Partendo dal Quinto Grado
Scala pentatonica | Le origini “moderne”
La nascita della scala pentatonica risale a diversi secoli fa, prima della polifonia pura.
A partire dal 1600 è stata poi abbandonata totalmente e ripresa in tempi più moderni.
Oggi, ascoltando le musiche etniche di quelle culture che hanno una tradizione musicale storica come la musica andina, la musica cinese fondamentalmente basati sulla pentatonica, la musica vietnamita e naturalmente il blues degli afroamericani, anche molta della musica popolare italiana usa la pentatonica.
Quindi la pentatonica non è nata con gruppi come Led Zeppelin, Guns N’ Roses o Deep Purple, anche se poi sono proprio i blues rockettari a farne un uso pesante.
Non dimentichiamoci poi che anche in ambito jazz si fa un particolare uso della pentatonica.
Attivo sia in studio che live, è definito un chitarrista crossover per la sua capacità di adattarsi e di mutare forma e linguaggio in vari generi musicali.
Infatti questa sua peculiarità lo ha portato a suonare negli anni in vari contesti musicali come orchestre televisive, orchestre sinfoniche, spettacoli teatrali, tournée pop, festival blues, formazioni swing e jazz e tanto altro suonando con artisti come Dionne Warwick, Lionel Richie, Josè Feliçiano, Noa, Nina Zilli, Karima, Renato Zero, Ron, Dotan, Elisa, Malika Aiane, Fabrizio Bosso, Mario Biondi, Teresa De Sio, Gió Di Tonno, Piji, Samuel, Omar Pedrini, Paolo Benvegnù, Raiz, Cristiano Godano, Antonello Salis, Paolo Fresu, Nick The Nightfly, Sarah Jane Morris, Lucio Dalla, Massimo Moriconi, Michele Rabbia, Massimo Nunzi, Stefano Dibattista, Roy Paci e tanti altri.