Vuoi sapere come scrivere una canzone?

Benissimo, segui questa guida passo dopo passo e ti insegnerò come scrivere una canzone.

La mia guida serve per scrivere una canzone correttamente, naturalmente sulla bellezza o meno del brano, io non posso fare grandi cose. Quello dipende solo e soltanto da te!

Quindi, iniziamo subito e veniamo al sodo.

La canzone è composta da due elementi essenziali imprescindibili l’uno dall’altro:

Quando scrivi un brano, al di là che tu possa essere o meno ispirato, puoi iniziare a scrivere in maniera indifferente o la musica o il testo. E’ una questione di idee, di stile, di gusto e di momento storico. Insomma, è una scelta strettamente personale. Io inizio dalla musica.

 

 

Di cosa abbiamo bisogno per imparare come scrivere una canzone.

Generalmente, se si conosce già la musica o si è in grado di suonare uno strumento musicale, è preferibile sedersi davanto allo strumento e cominciare a strutturare qualcosa di musicale. Se non si hanno competenze musicali, beh, in questo caso la tecnologia ci aiuta molto.

Quindi, ricapitolando, se avete già qualche competenza musicale per scrivere una canzone avrete bisogno di:

 

1) Strumento musicale

Indispensabile per ascoltare ciò che avete in mente di scrivere. E’ preferibile disporre di uno strumento in grado di suonare più note simultaneamente, solitamente un pianoforte o una chitarra.

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2) Registratore

L’utilizzo del registratore è imprescindibile. Dovrete lasciarlo acceso per tutto il tempo in cui lavorate e tenere sempre una copia di ciò che registrate. I registratori ormai si vendono a prezzi molto accessibili sui vari siti o nei negozi di elettronica.

In alternativa a tutto ciò potete usare il registratore del vostro telefono, purchè ci sia memoria sufficiente.

 

3) Cronometro

Il cronometro ti servirà per misurare le varie parti della canzone, in base a dei parametri che ti darò in seguito.

 

4) Fogli bianchi

I fogli bianchi sono fondamentali per gli appunti di ogni genere, dalla durata, ad appunti di idee tematiche per il testo a tutto ciò che vi passa per la mente. Scrivere ciò che pensate è importante perchè vi aiuta a riflettere e vi fa tornare più volte sullo stesso argomento ma con considerazioni sempre differenti. Scrivere aiuta anche a fissare ciò che avete in mente per il futuro della canzone.

 

5) Fogli pentagrammati

Sono utili soprattutto se siete in grado di trascrivere ciò che state suonando, altrimenti potete farne anche a meno. Vi sembrerà assurdo, ma se non si è in grado di trascrivere ciò che si sta scrivendo, è meglio non utilizzare i pentagrammi perchè creano solo confusione.

 

Ora che abbiamo tutto il materiale necessario, è ora di sederci e iniziare a scrivere la nostra canzone.

 

 

Il consiglio che cerco di dare sempre è quello di programmare già da subito lo sviluppo del vostro brano. In base all’utilizzo che volete farne, programmate subito tutto.

 

Naturalmente non siete costretti ad utilizzarle tutte. Ci sono esempi di canzoni di successo che non utilizzano tutte le parti.

Nella mia guida, in ogni caso, voglio insegnarvi come strutturare il tutto correttamente. Poi sarete voi a decidere cosa fare della vostra canzone.

Per ogni sezione dovete stabilire la durata, mantenendo delle giuste proporzioni che cerchermo di capire un po’ alla volta.

 

Generalmente dura al massimo 8-10 secondi, non di più. Molto dipende dall’utilizzo che se ne fa del brano e dallo stile del brano. A volte si omette l’introduzione e si va subito al sodo.

La prima parte della canzone, generalmente è la strofa. E’ meno carica di eventi musicali ed è quella che colpisce meno rispetto alla parte successiva, il ritornello.

Il ritornello della canzone è la parte che resta nella mente della persone, è quella in cui il brano “si apre” ed è fatta per essere ricordata. Se il ritornello non si ricorda, la canzone è un flop assicurato.

Il bridge, di fatto il ponte, è una piccola parte che solitamente collega o la strofa con il ritornello o il ritornello con lo special o, comunque, una parte con un’altra della canzone.

Che cos’è lo special? Lo special di un brano è una parte della canzone che viene eseguita una sola volta durante tutto il brano ed è completamente diversa dal resto della canzone. A volte sembra non c’entri nulla con il brano ma poi, inevitabilmente, se il brano è ben strutturato riporta al ritornello e va al finale.

Il finale, che spesso dagli autori viene trascurato, ha un ruolo importante perchè è ciò che resta a chi ha ascoltato la tua canzone. Quindi non può essere buttato così, come il primo finale che passa! Il finale di solito è utilizzato o solo strumentale, o con una frase finale cantata che svela il significato di tutto il testo della canzone.

 

Ogni parte della canzone ha una durata esatta che adesso vedremo.

 

 

Per chi conosce un po’ di musica, è inutile spiegare cosa sono le battute o misure, mentre per gli altri ho preferito parlare di 32 battiti o 16 battiti.

Vediamo di spiegare meglio come misurarli.

Se guardate ad esempio un orologio, l’orologio ha 60 battiti al minuto. Solitamente quando portate il tempo di una canzone lenta, ad esempio, il battito è più o meno simile a quello dell’orologio. Portatevi il tempo come se foste voi le lancette dell’orologio, e da lì con il cronometro misurate la durata di ogni singola sezione.

 

Questa domanda è importantissima perchè non risponde a nessun criterio logico, ma ci sono sicuramente dei parametri che possono aiutarvi.

Per capire questo concetto, voglio chiamare alcune sezioni con le lettere dell’alfabeto.

A) Strofa

B) Ritornello

C) Special

 

Quindi, un esempio corretto per strutturare una canzone potrebbe essere:

Naturalmente, è solo un’idea che può essere modificata a seconda delle esigenze, dello stile e del genere musicale.

 

Una volta creato lo schema “grafico” della canzone da scrivere, passiamo alla parte creativa.

E’ ora di sederti al tuo strumento. Personalmente utilizzo il pianoforte e, spesso, preferisco un pianoforte verticale con una sordina in modo da non dover condividere con altri ciò che sto scrivendo.

 

 

Quando inizi a scrivere una canzone, le ipotesi sono due:

    1. Hai un’idea musicale o letteraria che ti passa per la testa;
    2. Non hai la più pallida idea di cosa andrai a realizzare.

 

Vediamo entrambe le ipotesi.

  1. Gli spunti presi da un’idea musicale o letteraria

     

    1. Perfetto, hai già un argomento dal quale partire. Sfrutta gli aspetti tecnici di cui abbiamo già parlato e registra tutto ciò che farai. Non avere paura di fare tanti tentativi. Bisogna sempre sperimentare per capire cosa fare e come procedere con la realizzazione della canzone. Ti garantisco che al 90% cambierai tutto di ciò che era la tua idea di base, ma questo non fa niente, l’importante è che tu sia pronto a farlo.
  2. L’assenza di ispirazione e la “forzatura” delle nuove idee

     

    1. Bene, qui c’è da fare, perchè le idee se non sono arrivate, dovranno arrivare. Per avere delle idee potete percorrere due percorsi diversi.
      1. Iniziare a suonare brani del tuo repertorio o comunque brani famosi. Magari suona soltanto la linea di accordi senza linee melodiche o senza cantare, almeno all’inizio.
      2. Scrivi una sequenza di accordi che abbia una logica e partenda da quella successivamente cerca di creare una melodia con un metodo che poi ti spiegherò.

Nel primo caso, parti da una sequenza di accordi che già sicuramente suonerà bene, ma è chiaro che almeno per ora non ci sarà farina del tuo sacco, anche se posso garantirti che nell’80% dei brani, le sequenze di accordi sono sempre le stesse, anche per via di una legge “matematica” che cercherò di spiegarti più in là.

 

 

A questa domanda non ci sarà mai una risposta chiara e veritiera, ma ci sono delle leggi che regolano i rapporti tra gli accordi, esattamente come quelli che regolano la matematica, la chimica e le scienze in generale.

Vediamo come scegliere gli accordi!

Partiamo dai nomi delle note: DO RE MI FA SOL LA SI e poi si ricomincia la sequenza.

Ogni nota, ha dei rapporti con le altre note e in base a quei rapporti c’è una forte attrazione o una forte distanza.

Sì, alcune note vanno più d’accordo con determinate note piuttosto che con altre.

In realtà, per essere precisi, se nominiamo ogni nota della scala musicale con i gradi romani, possiamo dire che ogni grado ha un rapporto più o meno “bello” con gli altri gradi in base a determinate regole precise che riassumiamo per semplicità con il nome di “armonici”.

Purtroppo in questa sede non ho la possiblità di spiegarti in maniera dettagliata la struttura degli armonici e altro, però possiamo comunque pensare di numerare i gradi della scala con i numeri romani, quindi I – II – III – IV – V – VI – VII – VIII (lo inseriamo per praticità).

Quando decidiamo quindi suonare o scrivere un brano in una determinata tonalità, quindi, dobbiamo pensare che la prima nota della scala è quella che dà il nome alla tonalità.

Ad esempio un brano in DO, vuol dire che il primo grado sarà DO.

Quando componiamo, più che delle singole note, abbiamo bisogno di “gruppi” di note. Composti generalmente da tre note che suonano contemporaneamente e che, come abbiamo già detto, prendolo il nome di accordi.

Quindi, in un brano in DO, gli accordi che noi sicuramente possiamo utlizzare senza fare danni sono quelli che si creano sulla scala di DO.

Quindi saranno gli accordi di DO, RE, MI e via dicendo.

Fin qui è tutto piuttosto semplice.

Sono in DO, uso gli accordi di DO e via per le altre tonalità.

Però, gli accordi, essendo composti da più note insieme, non sono come una singola nota ma si comportano diversamente.

 

 

L’accordo è comosto da tre o più note che suonano contemporaneamente. Nel nostro caso analizzeremo solo gli accordi composti da tre note. La successione degli accordi disposti in un certo modo è chiamata (impropriamente) giro armonico.

Facciamo un esempio pratico in modo da capire immediatemente come costruire gli accordi.

di fatto, una nota sì e una nota della scala.

anche in questo caso, una nota sì e una nota no.

Prima di andare avanti, però, devo dirti subito che, il primo accordo si chiama DO MAGGIORE, mentre il secondo accordo che abbiamo visto si chiama RE MINORE.

Le ragioni per cui si chiamano maggiore e minore spero di potertele spiegare in un’altra occasione, perchè è piuttosto lungo e complesso da spiegare in questa sede. Quello che posso dirti, però, è che nei gradi della scala, quelli che abbiamo già indicato con i numeri romani, gli accordi sono sempre posti nella stessa sequenza e cioè:

 

 

E’ una legge vera e propria per cui viene fuori che in DO noi avremo

 

Se partissimo da un’altra nota, avremmo comunque la stessa sequenza di accordi maggiori, minori e dimiuito.

Tra loro gli accordi hanno un rapporto ben preciso e tutto ruota intorno alla forza del I GRADO e del V GRADO.

Il I GRADO Indica il riposo, mentre il V GRADO indica il punto di massima tensione.

Quindi, per la legge dei rapporti tra loro, se noi suoniamo una sequenza del tipo

e???? benissimo, vedrete che dopo il V GRADO vi verrà naturale suonare di nuovo il I GRADO!

 

Con questa sequenza di accordi è stato scritto il 90% del repertorio della musica pop di tutto il mondo.

Alcuni esempi di canzoni scritte con lo stesso giro armonico

  1. Il cielo in una stanza
  2. Stand by me
  3. Every Breath you take

e altre 10.000!

 

Stefano Fonzi – Compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra.

 

 

come scrivere una canzone la guida completa

 

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