Un omaggio per il centenario di Fellini
Il 20 gennaio scorso si è celebrato il centenario della nascita del celeberrimo regista M° Federico Fellini, per il quale Giovanni (Nino) Rota scrisse le musiche di tutti i film da “Lo sceicco bianco” (1953) a “Prova d’orchestra” (1979), passando per “La strada“, “8 e 1/2“, “Amarcord” e molti altri.
Nel 2011 ho avuto l’onore di incidere, con la London Symphony Orchestra ed il trombettista Fabrizio Bosso, un CD dedicato alla musica di Nino Rota ed in particolare alla musica dello stesso compositore nei film di Federico Fellini.
Enchantment: l’opera dedicata alla musica di Nino Rota
Due giorni di registrazioni presso gli Air Studios di Londra sono state senza dubbio una delle più belle ed emozionanti esperienze che io ricordi da quando faccio questo mestiere.
“Enchantment“, così si chiama l’opera, è stata per me una produzione durata oltre sei mesi nel corso dei quali ho cercato di sviscerare fino in fondo, ma con il massimo rispetto, la musica composta dal M° Rota per i film dello straordinario Fellini..
Tra tutti, il brano che mi ha lasciato sicuramente qualcosa di più è stato “Ragazzo di borgata“, poichè era un frammento di un tema inciso con una chitarra sola dallo stesso Rota per un film di Giulio Paradisi.
Caterina Caselli della Sugar Music mi commissionò di arrangiare ed orchestrare questo brano così particolare. Era una composizione lasciata lì in un cassetto per decenni, scritta da un gigante della musica da film e per me fu importante orchestrarla ed elaborarla facendola, in un certo senso, mia.
Fu come entrare nell’anima di un’altra persona e rubarla per qualche minuto.
Un’esperienza unica, forse ancora più bella della registrazione in sé.
Le musiche di Enchantment
FEDERICO FELLINI – 8 E MEZZO – La passerella
FEDERICO FELLINI – La Strada – Il Violino del Matto
FEDERICO FELLINI – Amarcord
FEDERICO FELLINI – La dolce vita
GIULIO PARADISI – Il ragazzo di borgata
Le recensioni di Enchantment
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ANDREA
(…) L’omaggio viene da questo “incantatorio”(…) in cui il talento funambolico e ipnotizzante del trombettista Fabrizio Bosso, indiscusso protagonista della scena jazzistica italiana, si trova a braccetto con le architetture sonore della London Symphony Orchestra (…) impegnata in una serie di riorchestrazioni sotto la direzione ipersensibile e caleidoscopica di Stefano Fonzi, direttore e compositore abruzzese dagli interessi innumerevoli, attivissimo nel campo della musica applicata, dal cinema al teatro e, soprattutto, alla televisione. I temi evocati sono di debordante notorietà per il grande pubblico, ma il trattamento strumentale qui loro riservato (tra l’altro concependo l’album come un’unica grande suite senza soluzione di continuità) riserva sorprese che i fan più ortodossi del maestro milanese accoglieranno sicuramente non senza stupore seguito, ci auguriamo, da commossa ammirazione. Il dato di fondo, unificante dal punto di vista stilistico, è il doppio registro su cui si muove il solista torinese: da un lato il suono del suo strumento rivela echi milesdavisiani, fissità lunari, struggimenti composti e di asciutto lirismo; dall’altro il suo virtuosismo si scatena in figurazioni surreali, evoluzioni pirotecniche, schemi variativi di purissima, scintillante improvvisazione. (…) Torna alla mente, nell’ascolto di queste pagine così originalmente eppure rispettosamente, amorevolmente rivisitate, la suggestiva metafora dello stesso Fellini sul suo musicista prediletto: «Rota era un uomo che tentava di uscire da porte che non esistevano, quando avrebbe potuto uscire dalla finestra, come una farfalla, tanto era magica e irreale l’atmosfera che lo circondava». Così lo ricordiamo oggi, una farfalla della musica, le cui ali battono di nuovo sull’incanto di Fabrizio Bosso, Stefano Fonzi e la London Symphony.By Colonnesonore.net