L’orchestrazione e la scrittura per percussioni
Quando inizi a comporre per orchestra, il problema principale che riscontri è proprio quello della scrittura per percussioni.
Le ragioni sono diverse ma va prima di tutto considerato l’infinito numero di percussioni esistenti che è poi la causa principale della mancata conoscenza della scrittura.
Mi spiego meglio!
Le percussioni, insieme alla voce, sono lo strumento più antico del mondo e in ogni parte del nostro pianeta, in ogni singolo angolo della terra da ormai millenni, ogni popolazione ha creato e realizzato degli strumenti a percussione!
Per cui, quando parliamo di scrittura per percussioni dobbiamo innanzitutto cominciare a capire di quali percussioni stiamo parlando.
La scrittura per percussioni è un argomento quindi particolarmente vasto che costringe l’orchestratore ad immergersi in un mondo davvero variegato che richiede molte conoscenze.
Naturalmente io mi riferisco alla scrittura reale, a quella da fare in partitura e non alla scrittura con i virtual instruments che, ovviamente, può non richiedere nessuna conoscenza. Anche se in realtà, anche in questo caso, non è proprio così.
Iniziamo a vedere quali sono le principali percussioni che utilizzeremo per una scrittura orchestrale di tipo “tradizionale”.
Facciamo innanzitutto una distinzione di base: percussioni a suono determinato e percussioni a suono indeterminato.
Orchestrare per Percussioni a suono determinato
Orchestrare per Timpani
I timpani sono il motore dell’orchestra. Il timpanista è di fatto il secondo direttore d’orchestra. Per questa ragione il timpanista è considerato, a differenza dei percussionisti in orchestra, con un ruolo diverso. Ha una qualifica diversa rispetto al percussionista.
I timpani, che abitualmente vengono suonati con delle bacchette di feltro più o meno dure in base alle richieste del compositore o del direttore, sono composti da caldaie in rame o in fibra e da un pedale per mezzo del quale si può cambiare l’accordatura delle note.
Mediamente in orchestra si scrive per quattro timpani che ricoprono indicativamente un range di circa due ottave.
L’estensione dei timpani varia da molti fattori tra cui anche la tipologia di pelle utilizzata, il materiale con cui è costruito, la registrazione del pedale.
La scrittura dei timpani è tutta in chiave di basso.
Orchestrare per Percussioni a tastiera
Cerchiamo di capire prima di tutto cosa si intende per percussioni a tastiera.
Le tastiere, nelle percussioni, sono quegli strumenti che hanno, appunto, una tastiera simile a quella del pianoforte.
I principali strumenti a tastiera sono:
- Marimba
- Vibrafono
- Xilofono
- Glockenspiel
Ognuno di essi ha delle caratteristiche sonore molto particolari e una estensione ben precisa, anche se di ogni strumento di quelli in elenco, ne esistono più modelli con estensioni diverse.
La scrittura di questi strumenti, a parte per la marimba è tutto in chiave di violino. La marimba richiede la scrittura di una doppia chiave di violino e basso, come per il pianoforte.
Orchestrare per Percussioni a suono indeterminato
Quando entriamo nel mondo delle percussioni a suono indeterminato, è come se entrassimo in un mondo infinito.
Le percussioni a suono indeterminato sono davvero migliaia e ognuna di esse ha delle caratteristiche diverse.
Le principali percussioni che si utilizzano in orchestra sono:
- Grancassa
- Rullante
- Piatti Sinfonici
- Triangolo
- Bongos
- Congas
- Batteria
Ognuno di essi, nonostante le grandi differenze dal punto di vista sonoro, timbrico e strutturale ha tuttavia una caratteristica comune, che è quella della scrittura.
Tutte le percussioni a suono indeterminato si scrivono su pentagramma con la chiave per le percussioni ad un’altezza non specificata; vale a dire che si decide di volta in volta a quale altezza scrivere lo strumento specifico.
La scrittura per percussioni ha molte sfaccetature che vanno analizzate con attenzione e calma.
Il M° Stefano Fonzi ha lavorato come musicista per dieci anni con il M° Ennio Morricone. Ha orchestrato e composto per alcune tra le più prestigiose orchestre al mondo come la London Symphony Orchestra e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Compositore di musica per la RAI da oltre quindici anni sono sue molte delle musiche per trasmissioni e documentari. Collabora da oltre vent’anni come arrangiatore con artisti di fama internazionale tra cui Dee Dee Bridgewater, Renato Zero, Gino Paoli, Nina Zilli, Red Canzian dei Pooh, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso e molti altri. Diplomato in percussioni al conservatorio di Santa Cecilia a Roma ha successivamente seguito i corsi di musica da film presso il Berklee College of Music di Boston.
Wikipedia: Stefano Fonzi