Pensare per Orchestra, il primo passo da fare prima di scrivere!
Pensare per orchestra è la prima mossa che un orchestratore deve fare prima di iniziare a scrivere.
Non si può andare per tentativi, bisogna rispettare determinate regole fondamentali prima di iniziare ad orchestrare un brano.
Pensare per Orchestra – I 5 elementi da conoscere
Ogni buon orchestratore sa che ci sono queste 5 regole fondamentali prima di mettere “su carta” le idee di orchestrazione.
Vanno rispettate e sono le basi per un giusto e corretto processo di scrittura.
Vediamo una per una quali sono e perché sono così importanti!
Conoscere le estensioni
Ogni strumento ha una determinata estensione che deve essere rispetta e che è alla base della tua scrittura orchestrale.
La prima cosa da fare, quindi, sarà quella di conoscere alla perfezione tutte le estensioni degli strumenti per i quali stai scrivendo.
Sarà fondamentale conoscere le posizioni dello strumento, per evitare di scrivere “sequenze di note” insuonabili o eccessivamente complesse.
Scrivere passaggi complessi, naturalmente, non vuol dire scrivere passaggi ineseguibili ma a volte, conoscendo bene la tessitura dello strumento, si possono evitare agli esecutori inutili perdite di tempo nello studio di alcuni passaggi particolarmente complessi che potrebbero essere utilizzati, magari semplicemente cambiando la tonalità del brano.
Un esempio fra tutti, potrebbe essere quello di una scrittura di un brano nella versione originale per pianoforte che deve essere trascritto per fiati.
Molti fiati sono strumenti traspositori, per cui bisogna prestare attenzione a scegliere la tonalità per loro più “comoda”.
Conoscere le peculiarità
Altro step fondamentale è la conoscenza delle peculiarità di ogni strumento.
Un esempio fra tutti, l’arpa!
L’arpa è uno strumento che ha delle caratteristiche straordinarie ma ha delle difficoltà di esecuzione legate proprio alla struttura dello strumento.
Semmai ti dovesse capitare di scrivere per arpa, evita i cromatismi!
Perché?
Perché l’arpa ha un pedale per ogni nota e in base alla posizione del pedale la nota cambia di un semitono… per cui…!!!!!
Conoscere il risultato sonoro di ogni singolo strumento
Bisogna senza dubbio conoscere le estensioni degli strumenti, ma anche il risutlato sonoro degli stessi!
Sì, perché il suono degli strumenti varia in base a molti fattori, non ultimo “l’altezza” del suono che cambia spesso il registro sonoro dello strumento.
Conoscere il risultato sonoro degli impasti
La fusione dei suoni tra più strumenti è il vero segreto dell’orchestratore! Quando orchestri, devi conoscere il risultato sonoro dello strumento sia in solo che con gli altri! Il mix generato dalle sonorità di più strumenti è il vero segreto dell’orchestratore!
Conoscere il pensiero del compositore
Infine, ma non meno importante, la conoscenza approfondita del pensiero del compositore! Naturalmente più semplice se sei tu a comporre ed orchestrare la tua musica! Non devi “rendere conto” a nessuno e ogni scelta, purché rispetti i giusti criteri, potrebbe essere quella giusta!
I 5 principi di orchestrazione si applicano sia all’orchestra reale che all’orchestra virtuale.
Di questo ho già parlato in questo articolo.
Il M° Stefano Fonzi ha lavorato come musicista per dieci anni con il M° Ennio Morricone. Ha orchestrato e composto per alcune tra le più prestigiose orchestre al mondo come la London Symphony Orchestra e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Compositore di musica per la RAI da oltre quindici anni sono sue molte delle musiche per trasmissioni e documentari. Collabora da oltre vent’anni come arrangiatore con artisti di fama internazionale tra cui Dee Dee Bridgewater, Renato Zero, Gino Paoli, Nina Zilli, Red Canzian dei Pooh, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso e molti altri. Diplomato in percussioni al conservatorio di Santa Cecilia a Roma ha successivamente seguito i corsi di musica da film presso il Berklee College of Music di Boston.
Wikipedia: Stefano Fonzi