La colonna sonora del film di successo Pinocchio del 2019 co-scritto, diretto e co-prodotto da Matteo Garrone è stata scritta dal premio Oscar Dario Marianelli. Dario Marianelli è un compositore di origini toscane ma che da anni risiede all’estero.

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La colonna sonora affidata ad artisti d’eccellenza.

Il compositore ha scelto, per questa colonna sonora,  la Roma Tre Orchestra, fondata nel 2005, ed è la prima orchestra universitaria nata a Roma e nel Lazio, orientata all’impegno e all’eccellenza, volta alla diffusione della grande musica soprattutto tra le nuove generazioni. Tra i grandi solisti scelti per questa colonna sonora figura la fisarmonica di Pietro Roffi che già nel 2017 ha registrato la colonna sonora per il film Nome di donna per la regia di  Marco Tullio Giordana scritta sempre da Dario Marianelli. Il film Pinocchio, che in questi giorni ha ricevuto anche le candidature per il premio Oscar 2021 (costumi e trucco), è basato sul romanzo per ragazzi Le avventure di Pinocchio -Storia di un burattino di Carlo Collodi.

Dario Marianelli, un compositore raffinato ed elegante.

Il film ha vinto il prestigioso premio David di Donatello, nel 2020, in cinque categorie: Miglior scenografo, Miglior truccatore, Miglior costumista, Miglior acconciatore e Migliori effetti speciali visivi. Tornando all’autore colonna sonora del film,  Dario Marianelli ha all’attivo un curriculum cine-musicale di enorme rispetto, con 14 vittorie e 49 candidature nel suo carnet compositivo e una settantina di score tra corti, documentari, serie, film dal respiro intimista e indipendente o facenti parte del mainstream internazionale hollywoodiano, spaziando tra i generi, lavorando con registi considerevoli quali Terry Gilliam, Neil Jordan, Lasse Hallström, Bille August e Joe Wright, per il quale ha realizzato quasi tutte le musiche delle sue pellicole.

Una colonna sonora ispirata alle sonorità del passato.

Le musiche per questo Pinocchio visto e rielaborato da Garrone, Marianelli si è certamente ispirato alla famosa versione televisiva del 1972, a cura del regista Luigi Comencini con Nino Manfredi e Gina Lollobrigida. I temi sono tutti memorabili, semplici ma raffinati e non scontati, c’è sempre un velo di malinconia mescolato all’arguzia leggera, e al mestiere consumato. Il riferimento a Luigi Comencini e al compositore della serie degli anni settanta Fiorenzo Carpi è palese e Dario Marianelli ha saputo, sapientemente, omaggiare il suo predecessore di cui è sempre stato un profondo ammiratore. Marianelli ha mantenuto, nei suoi temi musicali, le scelte geniali di Carpi dove il clavicembalo convive coll’armonica a bocca, e il flauto dolce con la chitarra elettrica. Vi è tutta la malinconica e fiabesca elegia rurale, in forma di lento valzer, sia da un punto di vista strumentale che armonico, con quel ‘Tocco British’ che da sempre contraddistingue le colonne sonore di Dario Marianelli.

La figura di riferimento della colonna sonora: Fiorenzo Carpi.

Talmente è grande l’ammirazione di Dario Marianelli nei confronti del suo predecessore Fiorenzo Carpi, che qualche anno fa, grazie alla figlia Martina Carpi, è riuscito ad avere le scansioni dei manoscritti della musica scritta per lo sceneggiato del 1972. I temi di Fiorenzo Carpi sono tutti memorabili, semplici e raffinati e mai scontati.

Fiorenzo Carpi, noto per le musiche dello sceneggiato di Pinocchio è famoso anche perché nel 1947 fonda, insieme a Giorgio Strehler e Paolo Grassi, il Piccolo Teatro di Milano, divenendo il compositore delle musiche di quasi tutti gli spettacoli, messi in scena da Giorgio Strehler e altri registi. Negli anni collaborerà a quasi tutti gli spettacoli di Dario Fo, Vittorio Gassman, al Teatro dei Gobbi, Franco Parenti, Giustino Durano, e si troverà a lavorare per Patrice Chereau, Eduardo De Filippo, Klaus Gruber, Angelo Corti, Lamberto Puggelli, Carlo Battistoni e Andree Shammah.

Collaborò anche con la televisione , per varietà come il Mattatore nel 1959, con Vittorio Gassman, e Canzonissima nel 1962, con Dario Fo e Franca Rame.

La colonna sonora di Marianelli: il suono dolce amaro italico.

Nella colonna sonora di Pinocchio di Matteo Garrone, scritta appunto da Dario Marianelli, sono presenti due approcci abbastanza diversi fra loro: uno più “oggettivo” dove la musica cerca di tenere la sua strada senza subire troppe pressioni da quello che succede sullo schermo. L’altro, invece, cerca di amplificare degli stati d’animo soggettivi, come nel pezzo che menzioni della “Fuga dal Pescecane”. La traccia “Babbo mio, se tu fossi qui…” contiene in nuce tutta la musicalità popolare della commedia dolceamara italica di Carlo Rustichelli, Nicola Piovani, Riz Ortolani, ovvero dei grandi Maestri della sontuosa tradizione cine-musicale del passato. L’influenza di questi grandissimi artisti, e di tanti altri che hanno contribuito a creare il suono “dolceamaro italico” è ancora più che viva e presente in tanti compositori che scrivono adesso.

La musica anticipa le caratteristiche più intime dei personaggi della favola.

Marianelli, cresciuto negli anni 60/70 risente molto dell’influenza dei compositori di quel periodo come : Enrico Simonetti, Piero Umiliani, Armando Trovajoli, Alessandro Cicognini. La canzone “Il gatto e la volpe” è una marcetta grottesca e disillusa al contempo. Nel comporla ha preso ispirazione sia dall’interpretazione storica dei comici siciliani Franco Franchi e Ciccio Ingrassia che furono i furfanti Gatto e Volpe nello sceneggiato del 1972 oltre a quella attuale più cinica e malevola di Rocco Papaleo Massimo Ceccherini con l’uso di una usato la marcetta con lo scopo di caratterizzare quanto più possibile i personaggi. Sempre seguendo la lettura del personaggio di Pinocchio del 2019, nel film prevale il carattere più tenero e generoso di Pinocchio e la musica appoggia quella tendenza. Una ottima scelta per la colonna sonora è stata anche l’inserimento di una voce femminile affidata a Petra Magoni, cantante con una voce bellissima, per il tema della Fata. Lo stesso tema della Fata, trasformato poi in una canzone vera e propria dal titolo “Passo passo”, viene poi ripreso nei titoli di coda del film.

Una colonna sonora da ascoltare tutta d’un fiato.

Candidata ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento, la colonna sonora composta dal pisano (londinese d’adozione) Dario Marianelli per la trasposizione cinematografica del racconto di Pinocchio, diretta da Matteo Garrone viene infine pubblicata a quasi un anno dall’uscita nelle sale del film e purtroppo solo in digitale.
Temi idilliaci come:  C’era una volta,  Nascita di un burattino, Pinocchio scappa,  Il teatro dei burattini,  Addio a mangiafoco,  Il gatto e la volpe,  Babbo mio, se tu fossi qui…, Le bugie hanno il naso lungo,  La fata e cresciuta,  Al paese dei balocchi,  Un bambino! e L’inquietudine di Pinocchio sono la quintessenza di questa colonna sonora che, come poche di recente, è un piacere ascoltare dalla prima all’ultima nota.  

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