METODO KODALY: tutto ciò che c’è da sapere
L’ungherese Zoltán Kodály, compositore, etnomusicologo e studioso della pedagogia si fece affiancare da personalità specializzate come docenti, musicologi, compositori, pedagogisti e medici che avevano il compito di studiare ed osservare cosa si studiava negli istituti scolastici di ogni ordine e grado.
Si rendeva necessario potenziare lo studio della musica sin dalle scuole dei più piccoli.
Gli studiosi notarono che nelle scuole superiori gli studenti avevano un incremento del rendimento scolastico, sia nelle aree linguistiche che logiche, dopo aver studiato un mino di venti minuti di canto a settimana. Studenti che fino ad allora non avevano mai studiato musica.
La metodologia Kodaly si basa un credo filosofico che è seguito dalla pratica, in esso la musica è considerata un mezzo per crescere e per completare la formazione dei giovani.
Il punto di partenza sono la voce ed il corpo considerati come dispositivi naturali.
In alcuni Paesi la musica è considerata e presentata come fondamentale per tutta l’età evolutiva, a fianco di lingua e matematica. È l’unica disciplina che permette il lavoro simultaneo di entrambi gli emisferi cerebrali, oltre a coinvolgere l’affettività e la capacità di relazione in maniera intensa.
Inoltre, Zoltàn Kodaly riscopre e divulga l’ampio repertorio della musica tradizionale ungherese grazie a più di dieci anni di ricerca sul territorio.
Questo patrimonio musicale ebbe ampia diffusione e fu posto alla base dello studio della musica.
Il grande merito del maestro Kodály fu quello di sviluppare un metodo educativo musicale nuovo e ben strutturato nelle istituzioni scolastiche a tutti i livelli, dalla scuola materna agli studi universitari.
Molto spesso si parla di Concetto e non di metodo di Kodaly perché quello che manca è un manuale ma fu pieno di esercizi, articoli e conferenze che riguardavano l’insegnamento della musica come fondamento della vita dell’uomo e della società però basata su alcuni importanti principi pedagogici.
Fondamenti del Concetto KODALY
- L’importanza della musica nella formazione generale dell’uomo.
- La scelta del materiale musicale da utilizzare nella didattica.
- L’importanza del canto corale.
- La necessità di un’educazione musicale pubblica e attiva ad ogni livello dell’istruzione scolastica.
- Le modalità di realizzazione del processo di insegnamento.
- Il ricorso ad una serie di mezzi didattici specifici.
La musica rappresenta un ruolo fondamentale nella formazione dell’uomo così come il linguaggio e la matematica, poiché formata da una serie di segni che aiutano a comprendere noi stessi e a relazionarci meglio con gli altri.
Grazie a questo concetto di musica come bene comune, ad uso di tutti e non solo di nicchia, si avrà una umanità completa.
Bisognerebbe che i bambini iniziassero ad essere educati alla musica sin dal concepimento.
Nei primi anni di vita si darà il via alla creazione del buon gusto musicale certamente seguito da un iter valido di studi.
Il concetto di Kodaly si fonda su due principi fondamentali: i mezzi espressivi musicali sempre di alto livello e lo studio delle singole tradizioni e canzoni popolari di ogni singola zona del globo.
I materiali didattici devono essere sempre di un livello ottimo e seguire le tradizioni popolari da cui derivano i singoli moduli ritmici e melodici.
Kodaly crede fermamente nella educazione di massa alla musica attraverso l’attività corale, creare cantanti di coro per Kodaly è più importante che educare all’uso dello strumento.
La voce è uno strumento che tutti possiedono e portano sempre con sé, inoltre cantare aiuta la creatività, l’emotività , la socialità ed a sviluppare l’orecchio.
Kodaly riusci a far conoscere a livello globale il patrimonio cultural-musicale dell’Ungheria, prima di arrivare alle raccolte, alle pubblicazioni, alle catalogazioni ed alle analisi, lo studioso, per non far scomparire questo inestimabile patrimonio girò i piccoli, borghi, le campagne, i luoghi più sconosciuti per raccogliere quanto più possibile la tradizione musicale popolare. Si riuscì anche a capire la differenza di stile e di scrittura nelle varie zone dell’ Ungheria.
I concetti base del metodo Kodaly
Chironomia: Le note vengono rese vere attraverso l’uso dei gesti.
Utilizzando il proprio corpo si comincia a decifrare il linguaggio musicale.
Cio’ che viene reso visibile agli occhi crea una sorta di sviluppo della capacità di ascolto.
Solmisazione: attraverso le sillabe si diventa capace di indicare i gradi di una scala musicale.
Notazione ritmico-letterale: la notazione ritmico-letterale è una raffigurazione di ciò che si sente interiormente, unisce melodia e ritmo, si arriva a leggere lo spartito, simboleggia la strada mediana tra la chironomia e il pentagramma.
Il solfeggio relativo (o Do mobile): aumenta la capacità di sentire, intonare, leggere.
E’ una scoperta reale e concreta del linguaggio della musica perché le sillabe della solmisazione relativa mettono in mostra una peculiarità musicale specifica,permettendo quindi di concepire la musica non come un susseguirsi di singole note, ma di precisi rapporti sonori.
Il pentatonismo: le scale pentatoniche, cioè prive dei semitoni della scala, sono molto indicate nelle fasi iniziali dell’educazione musicale, poiché permettono un allenamento dell’orecchio più semplice, una più facile intonazione.
Se sei interessato a scoprire quale può essere il miglior metodo di insegnamento musicale per te o per il tuo bambino puoi leggere l’articolo seguente:
Insegnare musica ai bambini: i metodi migliori
Il M° Stefano Fonzi ha lavorato come musicista per dieci anni con il M° Ennio Morricone. Ha orchestrato e composto per alcune tra le più prestigiose orchestre al mondo come la London Symphony Orchestra e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Compositore di musica per la RAI da oltre quindici anni sono sue molte delle musiche per trasmissioni e documentari. Collabora da oltre vent’anni come arrangiatore con artisti di fama internazionale tra cui Dee Dee Bridgewater, Renato Zero, Gino Paoli, Nina Zilli, Red Canzian dei Pooh, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso e molti altri. Diplomato in percussioni al conservatorio di Santa Cecilia a Roma ha successivamente seguito i corsi di musica da film presso il Berklee College of Music di Boston.
Wikipedia: Stefano Fonzi