Armonia Musicale | Le fondamenta della musica
Il termine armonia musicale può essere utilizzato in vari contesti e in più modi diversi. In questo articolo parleremo dell’apprendimento dell’armonia musicale. Quindi dello studio che regola i rapporti fra le note poste in senso verticale.
Cosa vuol dire in parole povere questo?
L’armonia musicale è lo studio delle note nel momento in cui esse suonano contemporaneamente “una sopra l’altra”.
A differenza degli elementi melodici, quindi, gli elementi armonici vengono messi in relazione tra loro in forma “verticale” e non “orizzontale” come accade invece con la melodia.
Un concetto abbastanza semplice da intuire. Basta pensare ad una linea melodica che si muove in maniera consecutiva con una successione temporale ben precisa e di conseguenza l’armonia è quella che si muove sotto la melodia.
Cosa accade quindi nell’armonia?
Nell’armonia musicale ci sono moltissime leggi che regolano il movimento di queste note. Sono delle vere e proprie leggi, appunto, che servono a far sì che ogni nota si muova verso la giusta direzione.
Il corretto movimento delle note nella giusta direzione riesce a creare anche la giusta sonorità, quella che risulta essere più gradevole all’orecchio umano.
Per essere più chiaro ti farò un esempio.
Supponiamo che nella lingua italiana tu dica: “Andai a prendere l’autobus quel giorno”. La frase tutto sommato è chiara però ti renderai conto di come sia contorta. Sarebbe diverso se dicessi: “Quel giorno andai a prendere l’autobus”. Di fatto ho detto la stessa cosa ma suona molto meglio, è molto più logica e sensata rispetto alla frase precedente.
In musica, in armonia per l’esattezza, accade più o meno lo stesso.
Le leggi che regolano la successione di accordi, ad esempio, fanno sì che nel concatenare un accordo all’altro, tutto abbia un senso e non desti quello stato di disorientamento tipico delle “frasi non corrette”.
Il paragone tra la lingua italiana e la musica è un paragone importante poiché è fondamentale comprendere che l’armonia musicale ma la teoria musicale più in generale, è di fatto una lingua e in quanto tale ha delle proprie leggi.
Come dicevo, appunto, le leggi che regolano l’armonia sono davvero tante e negli anni non sono poi diminuite così tanto rispetto al passato.
Nell’armonia tradizionale, quella in cui “si parla di contrappunto” (riferendomi al periodo dal 1500 al 1800 circa), le regole sul movimento delle voci sono molto più rigide rispetto alle regole che nei secoli sono leggermente mutate nell’armonia “moderna”.
Il termine armonia musicale moderna non è un termine vero è proprio ma è un vocabolo che preferisco utilizzare per distinguere, appunto, questa forma di affievolimento delle regole armoniche e la loro relativa evoluzione nel corso dei secoli.
Ma quali sono le regole mutate nel corso dei secoli?
Armonia Musicale | La tradizione
Nella tradizione armonica due delle principali regole dell’armonia musicale sono il divieto di generare quinte e ottave consecutive o quinte e ottave parallele.
Questa indicazione è riferita in particolare alla scrittura polifonica per coro e la ragione è di carattere assolutamente “musicale”.
Per l’esattezza, quando si armonizzano due accordi consecutivi per coro polifonico, anche oggi, se si generano quinte e ottave consecutive l’orecchio dell’ascoltatore percepisce una sorta di vuoto che non è bellissimo dal punto di vista dell’ascolto.
Negli studi di armonia tradizionale questa tipologie di errore è considerata molto grave. Oggi, ma già a partire dai primi del ‘900, questa tipologia di errore non è più considerata tale e non ci si presta attenzione.
Tuttavia è inutile dire che nell’armonizzazione di due accordi, se si evita questo tipo di “errore” il concatenamento dei due accordi suonerà senza dubbio molto meglio.
Oggi possiamo dire che non è un errore ma se lo si evita suona comunque meglio.
Il riferimento alle quinte e ottave parallele, però, non può essere considerato tale quando si parla di raddoppi!
Il raddoppio di una parte è, appunto, un raddoppio e in quanto tale non è dotato di una propria autonomia armonica.
Armonia Musicale Moderna
Nei linguaggi moderni, quindi, c’è meno attenzione a certe rigidità, tuttavia molte altre regole vengono invece rispettate come da buon gusto e da regole vere e proprie.
Le due regole che vengono sempre tenute in considerazione da chiunque graviti nell’ambito dell’armonia musicale sono:
a) La settima scende
b) La sensibile sale
Che cosa significano esattamente queste due affermazioni? Vediamole nel dettaglio.
Armonia Musicale | La settima scende
Vediamo innanzitutto che cos’è la settima!
La settima di un accordo è la nota che si trova a distanza di settima dalla fondamentale e più precisamente a distanza di un tono dalla fondamentale posta un’ottava sopra. In un accordo di Do, ad esempio, la settima è il SIb che si trova a distanza di un tono dal Do (all’ottava superiore).
Qualunque tipo di scelta armonica si intenda fare, il giusto movimento del SIb, cioè della settima, sarà quello di scendere verso il La.
Per una serie di ragioni legate allo studio degli armonici, il Sib tenderà sempre ad andare verso il La nel caso in cui il Sib rivesta il ruolo di “settima dell’accordo”.
Armonia Musicale | La sensibile sale
Vediamo che cos’è e come si muove la sensibile!
Per comprendere il ruolo della sensibile devi innanzitutto sapere che ogni singola nota di una scala, in base alla posizione che riveste ha un nome.
I nomi delle note della scala, indicati con i numeri romani, sono i seguenti:
- I GRADO – Tonica
- II GRADO – Sopra Tonica
- III GRADO – Modale
- IV GRADO – Sottodominante
- V GRADO – Dominante
- VI GRADO – Sopradominante
- VII GRADO – Sensibile
Quindi la sensibile è la settima nota della scala di riferimento, a prescindere da quale ruolo rivesta all’interno dell’accordo.
Cioè, se considero un accordo di Mim, composto da Mi – Sol – Si, il Si sarà la quinta dell’accordo ma in ogni caso sarà la sensibile della scala.
Se considero l’accordo di Sol maggiore, invece composta da Sol – Si – Re, il Si sarà la terza dell’accordo ma avrà comunque il ruolo di sensibile.
Se vuoi conoscere in maniera più approfondita l’utilizzo e la costruzione degli armonici, puoi leggere questo articolo in cui parlo dell’armonizzazione fatta in maniera facile ma efficace.
Se invece vuoi approfondire la comprensione delle leggi che regolano le tensioni, puoi leggere questo articolo in cui parlo delle tensioni armoniche.
Riassumendo, sia che tu stia parlando di armonia musicale tradizionale che di armonia musicale moderna, alcune leggi sono fisse e devono essere rispettate!
Devono essere rispettate semplicemente perché quelle piccole attenzioni che concedi ad una armonizzazione, fanno sì che la tua musica possa di fatto suonare molto meglio rispetto a quando non applichi quelle accortezze.
L’utilizzo delle successioni armoniche, delle sostituzioni e di tutto ciò che riguarda l’armonia moderna, lo tratto ampliamente nel mio video corso di armonia moderna partendo da zero.
Il M° Stefano Fonzi ha lavorato come musicista per dieci anni con il M° Ennio Morricone. Ha orchestrato e composto per alcune tra le più prestigiose orchestre al mondo come la London Symphony Orchestra e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Compositore di musica per la RAI da oltre quindici anni sono sue molte delle musiche per trasmissioni e documentari. Collabora da oltre vent’anni come arrangiatore con artisti di fama internazionale tra cui Dee Dee Bridgewater, Renato Zero, Gino Paoli, Nina Zilli, Red Canzian dei Pooh, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso e molti altri. Diplomato in percussioni al conservatorio di Santa Cecilia a Roma ha successivamente seguito i corsi di musica da film presso il Berklee College of Music di Boston.
Wikipedia: Stefano Fonzi