Jerry Goldsmith | Le colonne sonore più belle

Jerry Goldsmith è stato uno dei più importanti compositori statunitensi con oltre 50 anni di carriera.

Una carriera in continua ascesa e la conquista dell’Oscar

Ha scritto moltissime colonne sonore ed ha vinto, nel 1977, il premio oscar per la miglior colonna sonora per il film Il presagio diretto dal regista Richard Donner.

Una particolarità, Goldsmith ha avuto, nell’arco della sua carriera, ben 18 nomination ai premi Oscar.

Jerry GoldsmithGoldsmith, nato da una famiglia di ebrei emigrati dalla Romania all’inizio del ‘900, studia pianoforte con Jacob Gimpel e composizione e teoria musicale con il compositore italiano Mario Castelnuovo-Tedesco.

L’influenza del compositore Mario Castelnuovo-Tedesco in Jerry Goldsmith

Castelnuovo-Tedesco fu un autore molto prolifico e nel corso della sua carriera scrisse, tra l’altro, sei opere liriche, cinque oratori, undici ouverture per altrettanti lavori shakespeariani, quattro balletti, concerti per pianoforte, violino, chitarra, violoncello, arpa e oboe, oltre cento composizioni per pianoforte e altrettante per chitarra, più di cento composizioni corali, quasi quattrocento composizioni vocali e un gran numero di composizioni cameristiche.

Compositore colto e raffinato, musicò autori come Cavalcanti, Petrarca, Vogelweide, Cervantes, Shakespeare, Lorca.

 Oggi è ricordato dal grande pubblico soprattutto per la sua produzione per chitarra, strumento a cui si dedicò con attenzione per tutta la vita, e a cui regalò alcune delle sue pagine più ispirate e autobiografiche cinque oratori, undici ouverture per altrettanti lavori shakespeariani, quattro balletti, concerti.

Tornando a Jerry Goldsmith nel 1950, all’età di 21 anni, viene assunto nella sezione musicale del network CBS, per il quale compone molte sigle e musiche di scena di spettacoli radiofonici, fino al 1960. Questa prima esperienza con i network radio-televisivi consente al compositore di Pasadena di collaborare, nei primi anni sessanta, a moltissimi telefilm creati per il piccolo schermo, tra cui serie molto famose come Ai confini della realtà e Thriller. Oltre alla musica, compone anche le sigle dei telefilm : Dr. Kildare e L’uomo dell’UNCLE.

Gli esordi nelle produzioni cinematografiche e le collaborazioni con i grandi registi.

Goldsmith ha la fortuna di conoscere Alfred Newman, che è stato uno dei più grandi compositori americani di colonne sonore cinematografiche come, ad esempio, la fanfara che accompagna il logo della 20th Century Fox, del cui dipartimento musicale è stato a capo dal 1930 al 1960. Newman detiene il record di Oscar vinti nella categoria Miglior colonna sonora, con nove vittorie.

Il compositore aiuta così Jerry Goldsmith ad affermarsi nell’ambiente della musica cinematografica.

Il debutto nel cinema arriva per Goldsmith nel 1957 con il film Giustizia senza legge di Allen H. Miller.

Successivamente sua è la colonna sonora del  famoso film western  Solo sotto le stelle, interpretato da Kirk Douglas e Walter Matthau.

 Il bellissimo tema musicale e il diverso approccio di Goldsmith alle atmosfere western permettono al giovane compositore di ricevere delle ottime recensioni da parte della critica di quel periodo. Nel giro di pochi anni si afferma come uno dei musicisti per cinema più sensibili, eclettici, versatili e dotati, e la sua collaborazione è richiesta anche da registi di notevole rilievo. Tra essi, John Huston, Sam Peckinpah, Otto Preminger, Robert Wise, Howard Hawks, John Frankenheimer.

Il grande successo e la vittoria del Premio Oscar.

Goldsmith, come i quasi coetanei Elmer Bernstein e John Williams, è capace di costituire il punto di passaggio tra l’impostazione classica delle colonne sonore hollywoodiane di nomi come Miklós Rózsa, Franz Waxman, Bernard Herrmann e lo stesso Alfred Newman, e le nuove concezioni del rapporto musica e cinema che vedono la luce in conseguenza degli anni a cavallo del 1968.

Il compositore, infatti, non esita ad arricchire la sua tavolozza creativa con sperimentalismi, con ricerca timbrica, con l’inclusione di componenti etniche oppure elettroniche, con l’introduzione di intriganti commistioni tra musica sinfonica classica e musica jazz, blues e persino pop e rock.

Tra le sue opere spiccano dunque anche lavori ai limiti dell’atonalismo, come Il pianeta delle scimmie del 1968, oppure intrise di fredde componenti marziali, come Patton, generale d’acciaio, o, ancora, dominate da ombrose venature jazz, come Chinatown.

Negli anni settanta il compositore californiano collabora con i nomi più autorevoli del  cinema moderno. Tra essi Roman Polański, Franklin J. Schaffner, John Milius, Richard Donner, Peter Hyams.

Dopo l’exploit delle musiche di John Williams per Guerre stellari di George Lucas, del 1977, infatti, si assiste ad un rilancio della composizione romantica e grandemente sinfonica, che lo stesso Goldsmith ha già dimostrato di saper padroneggiare molto bene. In questa cornice, scrive alcuni dei suoi titoli più noti, come Star Trek (del 1979), Masada (1981) (per l’omonima serie televisiva) e Brisby e il segreto di NIMH (1982).

Grande importanza assume inoltre la colonna sonora de Il presagio, del 1976, che farà vincere al compositore il suo unico premio oscar per la miglior colonna sonora, su un totale di 18 nomination. Goldsmith comporrà in seguito le musiche per i due seguiti del film sopra citato: La maledizione di Damien e Conflitto finale, rispettivamente nel 1978 e nel 1981.

https://www.youtube.com/watch?v=qvX8RqjS1gQ

L’esperienza maturata nel periodo più sperimentale degli anni settanta e la notevole versatilità fanno sì che in questo periodo Goldsmith sia spesso richiesto da registi molto giovani, per i cui film non esita ad accrescere le componenti elettroniche delle sue scelte timbriche.

Tra i registi delle ultime generazioni con cui il musicista lavora, si ricordano Ridley Scott, Joe Dante, George Pan Cosmatos e Paul Verhoeven. Sono proprio per film diretti da quest’ultimo i titoli migliori che Goldsmith realizza nell’ultimo decennio di carriera, tra cui Atto di forza del 1990 e Basic Instinct del 1992.

Jerry Goldsmith ha scritto anche i temi musicali dei “logo” di numerose case produttive cinematografiche, tra cui quella della Cinema International Corporation (CIC), quello della Carolco (con una rielaborazione di passaggi musicali del secondo episodio di Rambo) e nel 1997 quello della Universal Pictures.

Agli inizi del XXI secolo, il compositore dirada molto la sua attività, anche a causa del progressivo peggioramento delle proprie condizioni di salute.

In questo periodo compone partiture cinematografiche quali Nella morsa del ragno (2000), Al vertice della tensione (2001), Star Trek: La nemesi (2002). L’ultima colonna sonora di Goldsmith uscita al cinema è stata quella di Looney Tunes: Back in Action (2003). In realtà, l’ultima colonna sonora cinematografica effettivamente composta dal celebre compositore fu quella per il film di fantascienza Timeline – Ai confini del tempo, diretto da Richard Donner, ma il lavoro non venne poi utilizzato nel film.

Nella sua carriera, Goldsmith, come molti altri colleghi compositori, Ennio Morricone e Hans Zimmer, ha affiancato la composizione di colonne sonore a quella di musica da concerto:

Oltre all’Oscar, Goldsmith vince anche altri premi:

Nel 1985 vince l’Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films per la musica di Gremlins, su un totale di 8 nomination per lo stesso premio.

Dal 1987 al 2003 vince quasi ogni anno il BMI Film & TV Awards, premio dedicato alla musica per film e televisione.

Vince poi 4 Emmy Awards, nel 1975, per il film televisivo Babe, nel 1976 per la miniserie QB VII, nel 1981 per la miniserie Masada e ancora nel 1995 per la sigla della serie televisiva Star Trek – Voyager.

 

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