COME SUONARE IL PIANOFORTE

IMPARARE A SUONARE IL PIANOFORTE

In questo breve articolo ti spiegherò come suonare il pianoforte in maniera semplice ma efficace.

Molto spesso ci si sente scoraggiati dall’eccessiva quantità di teoria che bisogna apprendere prima di suonare uno strumento.

Di solito la voglia iniziale è proprio quella di suonarlo immediatamente, ed è proprio quello che spero farai, grazie al mio aiuto, alla fine di questa lettura.

Come ogni strumento, per poter imparare a suonare il pianoforte è necessaria:

Per una questione di praticità, nonostante possa sembrare strano, preferirei iniziare dall’ultimo dei punti che ti ho elencato: l’esecuzione degli accordi.

LA TASTIERA DEL PIANOFORTE

Abbiamo bisogno, però, di una piccola spiegazione tecnica su quello che è lo strumento:

La tastiera del pianoforte è composta da 88 tasti alternati tra bianchi e neri.

I tasti del pianoforte vengono numerati da DO 0 a DO 7 (per l’esattezza da LA-1).

Il do che comunemente chiamiamo “do centrale”, è quello che nella chiave di violino si trova immediatamente sotto il pentagramma e che corrisponde al DO 3.

Prima del gruppo dei due tasti neri si trova il do, mentre prima del gruppo con i tre tasti neri si trova il fa.

Capire l’esatta collocazione delle note nella tastiera è indispensabile per poter suonare.

tastiera del pianoforteLa successione delle note sarà, quindi, quella della scala di do maggiore:

DO – RE – MI – FA – SOL – LA – SI.

La sequenza delle note, e quindi dei tasti, si ripete sempre.

 

ACCORDI PIANORTE | COME SUONARLI CORRETTAMENTE

Nella maggior parte dei casi, gli accordi al pianoforte vengono eseguiti con la mano destra e l’esecuzione degli accordi avviene suonando tre o quattro note contemporaneamente.

Partiamo da un esempio pratico ma molto utile:

ACCORDI PIANOFORTE | I primi da conoscere

Quando si parla di accordo allo stato fondamentale (e poi vedremo cosa vuol dire), le note da suonare al pianoforte sono sempre una nota si e l’altra no.

Accordo di DO maggiore

Come potete vedere dall’immagine l’accordo di “Do maggiore” si suona schiacciando contemporaneamente i tasti del DO, del MI e del SOL.

accordo di do maggiore al pianoforte

Accordo di FA maggiore

Come per l’esempio di do maggiore, se ad esempio vorresti suonare “Fa maggiore“, dovresti schiacciare simultaneamente il FA, il LA e il DO.

accordo di fa maggiore al pianoforte

Accordo di SOL maggiore

Stessa cosa se decidessi di suonare l’accordo di “Sol maggiore“. In questo caso dovresti schiacciare simultaneamente il tasto SOL, il tasto SI e il tasto RE.

accordo di sol maggiore al pianoforte

Accordo di RE minore

Volendo suonare l’accordo di “Re minore“, dovresti schiacciare le note RE – FA – LA.

accordo di re minore al pianoforte

Accordo di LA minore

Come ultimo esempio voglio indicarti l’accordo di “La minore“, nel quale schiacceremo le note LA – DO – MI.

accordo di la minore al pianoforte

Gli accordi indicati in precedenza sono tutti quelli che vi possono servire per accompagnare sin da subito la maggior parte delle canzoni che conoscete.

La gran parte della musica italiana e internazionale è composta con un numero di accordi ridotto che può essere ulteriormente semplificato in questi pochi accordi che vi ho indicato.

 

ACCORDI PIANOFORTE | Le prime canzoni

IL CIELO IN UNA STANZA – Accordi pianoforte
GENERALE – Accordi pianoforte
IL RAGAZZO DELLA VIA GLUCK – Accordi pianoforte

ACCOMPAGNAMENTO AL PIANOFORTE CON LA MANO DESTRA

Accordi pianoforte allo stato fondamentale

Vi ho parlato di “stato fondamentale” ma dobbiamo adesso capire cosa è lo “stato fondamentale di un accordo“.

La definizione di stato fondamentale vale per tutti gli strumenti musicali e non solo per il pianoforte:

Un accordo si definisce allo stato fondamentale quando la prima nota dell’accordo dà il nome all’accordo stesso.

L’accordo di do, ad esempio, si trova allo stato fondamentale quando l’ordine delle note da suonare è DO – MI – SOL.

Non me ne vogliano i cultori di musica per questa mera semplificazione ma è il modo più semplice per spiegare a tutti che cos’è un accordo allo stato fondamentale.

Oltre alla posizione di stato fondamentale dell’accordo, esistono le posizioni dei rivolti.

Accordi pianoforte con rivolti

Su un accordo di tre note i volti sono due: primo rivolto e secondo rivolto.

Il “primo rivolto” si ha quando la nota fondamentale viene spostata all’ottava superiore rispetto a dove si trova.

Quindi l’ordine delle note sarà MI – SOL – DO anziché DO – MI – SOL.

Il “secondo rivolto” si ha invece quando sia la prima che la seconda nota vengono spostate all’ottava superiore per cui la successione dell’accordo di do maggiore sarà: SOL – DO – MI.

L’utilizzo dei rivolti è molto importante per poter suonare comodamente il pianoforte senza dover ricorrere a troppi movimenti della mano.

Non me ne vogliano di nuovo i cultori della musica ma anche questo è il modo più semplice per spiegare ai neofiti a cosa servono i rivolti.

Facendo un esempio pratico, se prendessimo un brano come ad esempio “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli con la sequenza di accordi Do maggiore – La minore – Re minore – Sol maggiore, l’utilizzo dei rivolti sarebbe fondamentale per poter eseguire correttamente e comodamente il brano al pianoforte.

Infatti, come potete vedere partendo dalla posizione dell’accordo di do maggiore e utilizzando le note

MI – SOL – DO (quindi primo rivolto)

Passiamo comodamente al secondo accordo che è la minore e potremmo utilizzare questa successione di note

MI – LA – DO (secondo rivolto)

Spostando di fatto soltanto il sol al la.

Continuando con la sequenza di accordi e utilizzando il re minore, attraverso l’applicazione di rivolti potremmo suonare le note

FA – LA – RE (primo rivolto)

Spostando in questo modo soltanto il mi verso il fa e il do verso il re.

Dalla posizione di re minore, a questo punto, per passare al sol maggiore basterà fare soltanto questo tipo di passaggio:

SOL – SI – RE (fondamentale)

Quindi spostare il fa verso il sol e il la verso il si.

Avete imparato il vostro primo giro armonico con l’utilizzo dei rivolti senza fare alcuna fatica negli spostamenti della mano.

ACCOMPAGNAMENTO AL PIANOFORTE CON LA MANO SINISTRA

Abbiamo visto finora l’utilizzo della mano destra per l’esecuzione degli accordi.

Per iniziare a suonare il pianoforte e, più precisamente per suonare la mano sinistra, la cosa più semplice da fare è suonare la nota fondamentale di ogni accordo.

Quindi, quando la mano destra sono l’accordo di do, la mano sinistra suonerà il basso di do.

Ad esempio, se la mano destra suona Mi 3 Sol 3 e Do 4, la mano sinistra può suonare il basso di do 2.

Per avere una sonorità migliore, il basso della mano sinistra potrebbe essere raddoppiato all’ottava bassa, suonando quindi sempre due note alla volta. Ad esempio DO 1 e DO 2 contemporaneamente.

Questo tipo di procedimento può essere applicato ad ogni accordo.

 

TIPOLOGIE DI ACCOMPAGNAMENTO AL PIANOFORTE

Accompagnamento con accordi ribattutti ogni movimento

In base a quanto appena spiegato, potete immaginare già da soli quali siano le combinazioni possibili nei vari concatenamenti di accordi. Ciò che può fare immediatamente la differenza nel suonare gli accordi al pianoforte è il tipo di accompagnamento che facciamo su un determinato brano.

Esistono decine e decine di tipologie di accompagnamento di un brano al pianoforte ma, poiché partiamo da zero, vi insegnerò la prima tipologia di accompagnamento di una canzone al pianoforte.

Prendendo di nuovo ad esempio il brano “Il cielo in una stanza” e pensando ad un accompagnamento lento del pianoforte, potete guardare le lancette dell’orologio che vi scandiranno il tempo e suonare la mano destra insieme allo scandire della lancetta.

Quindi, pensando al tempo dell’orologio, cambierete la posizione dell’accordo esattamente ogni quattro battiti della lancetta. Questo tipo di accompagnamento che è basilare ma molto efficace può essere ripetuto per molti brani anche con battiti per minuto più veloci.

Su questa tipologia di accompagnamento, invece, la mano sinistra suonerà soltanto il primo della sequenza delle quattro ripetizioni che farete per ogni singolo accordo.

Potrete accompagnarvi con la voce scandendo il tempo e pensando sempre a questa divisione:

U-no
Du-e
Tre-e
Qua-(t)tro

Quindi la mano sinistra suonerà ogni volta che sarete sull’uno.

Rimanendo sempre con una tipologia di accompagnamento piuttosto semplice, la prima variazione che potrete fare all’esempio che vi ho appena fatto, è quella dell’accompagnamento arpeggiato.

Accompagnamento arpeggiato degli accordi

Che cosa vuol dire accompagnamento arpeggiato al pianoforte?

Pensando sempre che ogni accordo possa essere ripetuto per quattro volte come abbiamo detto in precedenza e, pensando sempre alla divisione in sillabe dei quattro tempi come abbiamo già detto, immaginate che la mano destra si divida in due parti.

Ad esempio, pensando al movimento u-no immaginate che la seconda e terza nota dell’accordo suonino sulla lettera U mentre la prima nota dell’accordo suoni soltanto sulle lettere NO.

Lo stesso si ripeterà sempre per tutti i movimenti quindi anche su due, tre e quattro.

Il basso, e quindi la mano sinistra, potrà continuare o a fare lo stesso accompagnamento che abbiamo già visto, oppure potrà dividere suonando ad esempio, il primo movimento con la nota più grave e il secondo, il terzo e il quarto con la nota più acuta.

Per chi è alle prime armi e quindi non ha ancora proprietà con la tecnica dello strumento, credo che con queste semplici basi già possa iniziare un primo approccio serio con il pianoforte.

Se vuoi approfondire il discorso ed entrare nel meraviglioso mondo della musica, leggi anche questi articoli che ho scritto sull’armonizzazione, i voicing, come scrivere una canzone e l’arrangiamento.

Armonizzazione | Come farla in maniera semplice ma efficace

Il giro armonico. Che cos’è e come suonarlo

Come scrivere una canzone partendo da zero

Arrangiamento | Tutto quello che c’è da sapere

Stefano Fonzi – Compositore, Arrangiatore e direttore d’Orchestra

Notifiche

SCARICA LA GUIDA GRATUITA IN PDF