La dolce vita di Fellini | La colonna sonora fu composta dal genio di Nino Rota

La colonna sonora del film capolavoro di Federico Fellini, “ La dolce vita”, rappresenta altresì uno dei capolavori della musica da film a firma di Nino Rota.

 

La dolce vita Fellini | Il film

Uscito nelle sale nel 1960 fu vincitore della palma doro al festival del cinema di Cannes e del premio Oscar del 1962 per i costumi.

Ma il capolavoro la Dolce Vita è impreziosito dalla musica che accompagna le scene composte dallo straordinario Nino Rota, morto nel 1979 che collaborò con Fellini e al quale era legato da una profonda amicizia e che ebbe un ruolo fondamentale nella musica da cinema nel ventennio tra il 1950 ed il 1970.

I temi che vengono espressi nel film La Dolce Vita di Federico Fellini, sono numerosi. Ognuno di questi, però, è collegato da un unico filo conduttore il cui tessuto è immerso nel liquido della malinconia e dell’insoddisfazione.

Il protagonista, infatti, è stanco e insoddisfatto di inseguire una vita che non gli appartiene. Un’insoddisfazione che, ancora oggi, come una nuvola nera sopra la nostra testa ci lascia sempre zuppi.

Fellini diceva sempre: “Mi interessava ritrarre un uomo in quanto cosa vivente tra cose viventi, o cosa morente tra cose morenti. Volevo raccontarlo nel rapporto inscindibile con la vita a cui appartiene.”

La colonna sonora composta viene definita dallo stesso regista come una grande calderone di generi, una musica malinconica, jazz, pop, rock, circense, musica da ballo e citazioni colte.

Rota è geniale perfino quando scrive la musica per descrivere le strade vuote di Roma, la solitudine dei protagonisti il giorno successivo.

Molti film hanno fatto riferimento o si sono ispirati a La dolce vita. La Dolce Vita fontana di trevi

Tra questi film vi è Blow-Up di Michelangelo Antonioni, che come il film di Fellini assume qualunque significato che gli voglia dare lo spettatore.

La dolce vita ha avuto influenze anche sul costume e sul linguaggio. La scena della fontana di Trevi con la Ekberg e Mastroianni è divenuta una scena simbolo del cinema del XX secolo.

Il nome di uno dei personaggi del film, Paparazzo, ha dato origine al nome comune paparazzo, con cui si indicano i fotografi invadenti e indiscreti, soprattutto per conto di giornali scandalistici.

Lo stesso titolo del film è diventato un modo di dire di uso comune per definire uno stile di vita ricco e lussuoso, spesso con eccessi come quelli mostrati nella pellicola.

Il film ha dato inoltre il nome ad un capo d’abbigliamento, ovvero il maglione a collo alto, detto appunto maglione dolce vita, come quello indossato da Marcello Mastroianni nel film.

Nel film di Ettore Scola C’eravamo tanto amati, viene ricostruita la scena della Fontana di Trevi con la presenza di Fellini e di Mastroianni nel ruolo di se stessi. Per citarne solo alcuni.

 

La dolce vita | Film Completo

https://www.youtube.com/watch?v=QWNsxD8PDCU

Nino Rota | Biografia

Nino Rota dedicò la sua carriera come compositore alle colonne sonore, musiche originali per genere e di alta qualità.
Ha collaborato con registi di elevata caratura come Soldati, Zampa, Monicelli, Lattuada, Comencini, Bolognini, King Vidor, Zeffirelli, Visconti, Steno, Coppola.

Subì la sconfitta di non aver ricevuto l’Oscar per Il Padrino, ma poi lo vinse con Il Padrino – Parte seconda.
Con Federico Fellini, Nino Rota ebbe una simbiosi totale.

In Rota vi era una vena di surrealismo e grottesco, con improvvisi squarci verso l’etere e di pietà verso tutto ciò ch’è vivente, natura inanimata come animata.

la dolce vita fellini colonna sonoraFu compositore di tanti capolavori, tesori della musica e li produsse per circa trenta anni. È l’intero ritratto dell’Italia eterna. Di tutti noi.

Rota è stato non il collaboratore, il co-autore delle opere del più grande regista del cinema italiano, Federico Fellini.

Nato a Milano nel 1911, erede di una famiglia di musicisti, in contatto con maestri del calibro di Toscanini e Ravel, Nino Rota entra in Conservatorio nel 1923 e si ritroverà, nel decennio successivo, a scrivere musica per il cinema: il primo film musicato fu “Treno popolare” (1933), di Raffaello Mattarazzo.

Ma non sarà un avvio felice, tanto che Rota sfrutterà l’occasione offertagli da un concorso per andare a insegnare a Taranto poi a Bari (dove diverrà, e resterà fino alla morte, direttore del Conservatorio Piccinini: tra i suoi studenti, a un certo punto, anche un certo Riccardo Muti).

Autore prolifico di musica “colta”, oltre a sinfonie, concerti, scrisse anche undici opere liriche. 
I suoi temi come quelli di “Amarcord”, “Otto e mezzo” e “La strada“, ad esempio, li si sente fischiare ovunque, da New York a Tokyo, sono brani che fanno parte della memoria collettiva, un po’ come certe arie di Verdi».

Oltre alle colonne sonore dei film di Fellini, Rota scrisse per altri grandi maestri del cinema, tra cui Visconti (“Il Gattopardo”), Zeffirelli (“La bisbetica domata”, “Romeo e Giulietta”) per arrivare alla colonna sonora de “Il Padrino” I (1972) e II (1974) di Francis Ford Coppola: per le musiche della seconda parte della saga sui corleonesi in America, Nino Rota fu premiato con l’Oscar, prima volta per un musicista italiano.

 

La dolce vita | Colonna sonora originale

La dolce vita | Eleaborazione colonna sonora

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