Nato in Texas a Brownsville 65 anni fa da una famiglia di origini italiane, Vinnie Colaiuta è uno dei batteristi più famosi al mondo.

Tecnica potente e veloce.

Grazie ad una tecnica tutta sua, potente e veloce, Vinnie è capace di suonare nei più diversi stili musicali dal pop al rock, dal jazz al funk e al fusion. Già da giovanissimo si appassiona alla batteria e alle tecniche di esecuzione tant’è che impiegò pochissimo tempo ad imparare alla perfezione il metodo di batteria che a soli quattordici anni gli venne donato dal suo docente di musica.

L’incontro con Frank Zappa.

Dopo gli studi al Berklee College of Music a Boston, il batterista statunitense a si recò a Los Angeles per fare un’audizione con Frank Zappa, polistrumentista e compositore, considerato uno dei più grandi geni musicali del ‘900. Colaiuta aveva solo 22 anni quando, nel 1978, si fece apprezzare da Zappa nel complicatissimo assolo The Black Page. Vinnie diventò quindi il batterista di Frank Zappa durante i live e in studio fino al 1980. Colaiuta ha vinto un totale di diciotto premi “Batterista dell’anno” negli Stati uniti ed è stato incluso nella Modern Drummer Hall of Fame nel 1996.

L’amore per la batteria considerato come una missione.

Colaiuta considera la sua arte una missione . Una missione ardua e impegnativa che lo ha portato a sperimentate a cercare la tecnica perfetta tale da garantire una qualità altissima durante le esecuzioni. Ha sempre preferito ascoltare le performances dei musicisti che componevano le varie band con cui ha collaborato durante la sua meravigliosa carriera in modo da suonare in maniera impeccabile senza però mai risultare troppo irruente ma con una propria identità.  

Le grandi collaborazioni.

E’ lunghissimo l’elenco di artisti con cui Colaiuta, dagli inizi degli anni ottanta, a collaborato: Christina Aguilera, Anastacia, Michael Bublé, Olivia Newton-John, Joe Cocker, Sting, Chick Corea, Herbie Hancock,  Barbra Streisand, Quincy Jones, James Taylor, Burt Bacharach, solo per citarne alcuni e che lo hanno fortemente voluto come batterista nei loro ambiziosi progetti live e discografici. Il suo disco come solista dal titolo “ Vinnie Colaiuta” del 1994 vede la collaborazione di alcuni di questi importanti nomi del panorama musicale mondiale tra cui spiccano Herbie Hancock e Sting.

https://www.youtube.com/watch?v=VRtMvWXSTr4

Gli artisti italiani adorano Vinnie Colaiuta.

Anche artisti italiani hanno fatto di tutto per avere Vinnie sia nelle loro band durante i loro tour in Italia e nel mondo, che nelle registrazioni degli album. Possiamo citare, tra gli altri, Gigi D’Alessio, nell’album “Uno come te”,  Laura Pausini in “Io canto”, Claudio Baglioni in ” Io sono qui”,  Eros Ramazzotti in “Dove c’è Musica” e in “Calma apparente”, Andrea Bocelli nell’album “Amore”, Gianni Morandi in “Celeste azzurro e blue”,  Vasco Rossi negli album: “Nessun pericolo per te”, “Stupido hotel”, Il mondo che vorrei, buoni o cattivi, e poi ancora Drupi nell’album “Voglio Una Donna”, Tiziano Ferro nel “L’amore è una cosa semplice”.

The Joni Letters e Electric Jam.

Durante il biennio 2006/2007 partecipa ai tour internazionali del chitarrista inglese Jeff Beck che è definito come uno dei chitarristi rock più importanti degli anni settanta. Nel 2008 ha accompagnato un’icona della musica moderna Herbie Hancock nel suo tour legato all’album The Joni Letters, con la quale il pianista e tastierista di Chicago suona sui brani scritti dalla cantautrice canadese Joni Mitchell. Colaiuta era molto apprezzato da Pino Daniele che lo volle con sé nella realizzazione dell’album Electric Jam del 2009.

Vinnie stuff.

Nel 2012, dopo anni di collaborazione con la storica azienda, produttrice di batterie, Gretsch e la famosissima ditta turca Zildjian, Vinnie decide di usare lo strumento prodotto dall’azienda Ludwig e piatti Paiste, ma dopo pochissimi anni, è tornato ad suonare batterie Gretsch. Prima di un concerto, in genere, Vinnie scioglie le mani con dei semplici esercizi sul pad, singles, full stroke singles, doubles. Poi passa alle gambe, sciogliendo la muscolatura con un piccolo esercizio punta-tallone. Ma non eccede mai, per non rischiare di avere dolori durante lo show. Celebre è il suo tocco sui piatti denominato “Vinnie Stuff” (Il Tocco di Vinnie).

Un’icona mondiale.

Vinnie Colaiuta è stata e continua ad essere una fonte di ispirazione per molti batteristi che cercano di apprendere dalle sue esecuzioni come imparare e suonare stili diversi e spesso sconosciuti ed avere una certa padronanza dello strumento e come rendere perfetta la tecnica di esecuzione. Vinnie ha sempre apprezzato la musica di qualità a prescindere dal genere musicale non pensando solo a suonare la batteria ma pensando solo alla musica, alla fluidità della stessa nel senso più generale del termine e non strumento per strumento.

Tecnica ma anche fluidità musicale.

Colaiuta colloca quasi tutte le discussioni sull’apprendimento dei rudimenti in un contesto culturale. I rudimenti sono solo elementi costitutivi che sono stati catalogati e sviluppati. Ma la batteria riguarda anche il suono, sia che si suoni qualcosa di corpo a corpo, sia che si suoni il doppio.  La tecnica è semplicemente un tramite per ottenere una buona esecuzione. Secondo il batterista statunitense, in una intervista rilasciata alla rivista “Modern Drummer”, quando si parla di permanenza, non significa che si ha paura del cambiamento ma invita ciascun musicista ad essere se stesso con tutto il bagaglio di studi ed esperienza che ciascuno ha.

Ogni musicista deve essere se stesso.

E se ogni musicista riesce a tenere fede al proprio background culturale gli enormi cambiamenti evolutivi, per amore del cambiamento, della superiorità, del sensazionalismo o del marketing, saranno visti per i valori transitori che sono. Il progresso a volte è buono e talvolta cattivo. Sempre secondo Colaiuta lo scopo di un artista è un’altra cosa che non è sempre legato al progresso. A volte il progresso è una bandiera sventolata per vendere qualcosa. Il progresso deve essere inteso, invece, come un salto in avanti, come essere in grado di fare qualcosa che non si poteva fare prima.

Guardare al passato per migliorare il proprio futuro, parola di Vinnie Colaiuta.

La storia è ciclica e di solito si ripete e può insegnare molto. Questo non ha nulla a che fare con il non vivere il momento, ma è importante saperlo, perché a volte si può essere colti di sorpresa se non si sa dove si trova il proprio posto nel contesto storico. Ma allo stesso modo, si potrebbe ribattere che si può rimanere accecato se si rimane coinvolti nella prospettiva storica. Infine, sempre secondo il “mito del groove moderno“, è decisamente vantaggioso rispettare gli altri che sono venuti prima noi per ciò che hanno contribuito a costruire nel panorama musicale internazionale. Tutte queste nozioni, secondo Colaiuta, daranno ai musicisti una nuova prospettiva sulla qualità delle loro esibizioni.

https://www.youtube.com/watch?v=CWLuBwToqDg

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